Arti del metallo e alchimia
Mircea EliadeNel tracciare la storia dei destini incrociati dell'alchimia e delle arti del metallo, Eliade dimostra in questo saggio come antichi metallurghi e alchimisti s'incontrino almeno su un punto: la fede nel carattere vivo e sacro della materia e nella possibilità di operarne una «trasmutazione», supplendo con le tecniche e il lavoro all'opera del tempo. In questo senso, argomenta Eliade, l'alchimia ha dato al mondo moderno molto più di una chimica rudimentale: essa gli ha trasmesso appunto la fede nelle possibilità illimitate dell'homo faber e nel significato escatologico della sua azione. Cosicché, per un paradosso solo apparente, il più peculiare mito delle moderne società industriali - il dogma del dominio scientifico della natura ai fini di una sua trasformazione in «energia» - affonda le proprie radici in un mito squisitamente religioso: il sogno alchemico della preparazione sintetica dell'oro, cioè, fuori di metafora, del perfezionamento e della redenzione della natura nella sua interezza.